Bulgari una storia italiana

Nel mondo degli orologi e gioielli di lusso Bulgari è storia di eccellenza. Valutare un Bulgari vecchio o usato è quotare una storia italiana. Ovvero comprendere che poche aziende al mondo sono gli autentici sinonimi del lusso. In Italia , il felice connubio fra qualità ineguagliabile ed esclusività incarnato nella moda da Armani, Prada, e Gucci e nelle auto da brands come Ferrari e Maserati, è massimamente espresso nel settore dei gioielli e dell’alta orologeria: in questo ricco segmento del mercato del lusso indubbiamente primeggia il marchio Bulgari.

Fondato nel 1884 dal greco Sotirios Voulgaris tra Napoli e Roma inizialmente con Demetrio Kremos in società per dividere i costi d’avviamento della ” bottega” strategicamente battezzata ” old curosity shop ” per attirare turisti stranieri nella centralissima Via Condotti pur disponendo agli inizi di soli oggetti in argento.

Oggi quella piccola realtà artigianale conta circa 180 negozi di proprietà nel mondo, da Tokyo ( il più grande, quasi 1000 mq!) a Beverly Hills ed è quotata alla Borsa di Londra e di Milano.

Nel 1984 i nipoti di Sotirio, Paolo e Nicola Bulgari, vengono nominati Presidente e Vicepresidente

dell’ azienda e suo nipote Francesco Trapani viene nominato Direttore Generale. All’inizio del 1990 debutta il progetto di Trapani di diversificazione dell’azienda , con l’uscita di una linea di profumo Bulgari. Nel 1993 Bulgari entra definitivamente nel mondo del profumo. nel 1998 Bulgari lancia la linea di accessori in cuoio e la linea occhiali. durante il suo mandato l’azienda si impone come marchio di lusso riconosciuto in tutto il mondo.

Nel 2011 il gruppo LVMH annuncia di aver acquisito il 51% del capitale del gruppo e prevede di procedere a un Offerta Pubblica di Acquisto amichevole. Nel corso della giornata l’azione guadagna quasi il 60% alla borsa di Milano. La quota di LVMH sale infine al 98,09% nel settembre dello stesso anno. Nel febbraio 2012 la famiglia Bulgari rivende delle quote di LVMH per 236,7 milioni di euro.

L’ex direttore di Bulgari entra nel polo ” orologi e gioielleria ” del gruppo, mentre l’ex direttore di Fendi , proveniente dal polo ” Moda e pelletteria “, assume la direzione della gioielleria italiana.

LVMH, proprietario infine di 3,7 miliardi di euro in totale, sostiene lo sviluppo del marchio: aumenta gli investimenti pubblicitari, crea un centro di acquisti per tutti i marchi di gioielleria del gruppo, e annuncia poi di voler insediare il marchio italiano a Place Vendome dal 2015, al posto del gioielliere Buccellati.