KRUGERRAND

Con oltre quarantasei milioni di pezzi circolanti (pari alla popolazione dell’Argentina) il Krugerrand è la moneta aurea più diffusa al mondo.

Coniata per la prima volta nel 1967, essa pesa un’oncia, ossia 31,1035 grammi ed è realizzata in oro 916 millesimi+ rame: è quest’ultimo che le conferisce la caratteristica colorazione rossastra. Questa moneta, che per molti anni ha rappresentato oltre il 90% di tutte le monete in oro nel mondo, presenta sul dritto il profilo di un uomo con le diciture “Suid-Afrika” e “South Africa” (la nazione scritta in lingua afrikaans e in inglese) ed è stata seguita solo nel 1980 da tagli inferiori da mezza oncia, da un quarto di oncia e da un decimo di oncia.

Sul rovescio è invece raffigurata una piccola antilope, detta springbok, cioè “antilope saltante”.

Il motivo del successo di tale moneta deriva dal fatto che sino al 1974, e quindi per quasi un decennio, negli Stati Uniti (per l’ordine esecutivo 6102 del Presidente Roosvelt) e in diverse altre nazioni, inclusa l’Italia,  la disciplina vigente vietava ai privati il possesso di oro da investimento, essendo quest’ultimo posto a garanzia dalle banche centrali per la emissione del corrispondente valore di cartamoneta. Solo in seguito sarebbero arrivate la Maple leaf canadese (1979), la Nugget australiana (1981) e la Gold Eagle statunitense (1986), oggi molto richieste sul mercato al pari della Sterlina britannica.

Il personaggio raffigurato sul Krugerrand è Paul Kruger, al cui cognome è stata unita la parola “rand” che indica la valuta sudafricana.

Paul Kruger (1825/1904) veniva chiamato oom Paul, che in afrikaans, cioè la lingua parlata in Sudafrica e in Namibia, significa zio Paul: egli fu, in effetti un’icona di quel paese perché condusse i negoziati con gli inglesi invasori durante la prima guerra boera che si svolse tra la fine del 1880 e gli inizi del 1881, di fatto contribuendo a farne riconoscere l’indipendenza.

Il suo prestigio fece si che venisse eletto quattro volte presidente del neonato stato africano, prima che- nel 1899- lo scoppio della seconda guerra boera lo costrinse a riparare prima in Francia e infine in Svizzera.

Con lui finiva un’epoca di sviluppo economico che era iniziata il 6 aprile 1652 quando l’olandese Jan van Riebeeck aveva fondato Città del Capo come stazione di rifornimento per i bastimenti della Compagnia olandese delle Indie e proseguita, con alterne vicende, per tutto il Settecento e l’Ottocento con i tentativi di sfruttamento e di annessione delle potenze coloniali britannica ed olandese.