Compro oro

Il mercato dei compro oro ha vissuto una fase espansiva cui è seguita una fisiologica contrazione. Dall’inizio degli Anni Duemila, anche a causa del dilagare dei device tecnologici in uso come dono sostitutivo rispetto ai comuni bracciali ed orologi, in tutta Europa sono sorte migliaia di unità locali spesso di ridotte dimensioni e caratterizzate da insegne e messaggi pubblicitari molto aggressivi e colorati. Invero, alla disciplina comunitaria n. 7 del 17/01/2000 si è affiancato un Decreto emanato nel 2017 (D.Lgs 92/2017). Grazie ad un quadro giuridico finalmente più restrittivo, si sono disciplinate, in maniera chiara ed inequivocabile, le modalità operative ed i requisiti necessari per svolgere tale attività. In questo modo oggi il settore dei cosiddetti compro oro non presenta elementi di opacità, i quali avevano indotto, talvolta in maniera affrettata e grossolana, a considerare l’intero comparto merceologico attraverso uno stigma sociale inibente per l’utenza. Negli ultimi anni, anche grazie ad alcune chiusure determinate da indagini giudiziarie e dal riposizionamento di alcuni operatori, nei cittadini si è sostituito all’iniziale diffidente stupore nei confronti di tali negozi, la consapevolezza che trattasi di un mero servizio di natura parabancaria, ove il cliente può trasformare in maniera lecita e celere l’oro che non usa più in denaro contante.

Il compro oro e argento, previa autorizzazione della Banca d’Italia (Area Vigilanza), della Questura e dell’OAM, può infatti ritirare oggetti preziosi in qualsiasi forma e quantità e quindi non solo collane, bracciali, anelli, orologi ma anche rottami, oro dentale, oro antico, gioielli, argenteria, posateria in argento, monete d’oro (come le famose sterline britanniche) e monete d’argento (come le famose 500 lire di argento). Il cambio di questi oggetti con denaro è immediato e segue una semplice procedura consistente nella pesatura degli oggetti al netto di eventuali perle, diamanti o altri ornamenti con conseguente sottoscrizione di una ricevuta finalizzata ad identificare il privato cittadino cedente (secondo il T.U.L.P.S.) e ad accertarsi della legittimità di quanto proposto in vendita. Generalmente, presso tali sportelli le operazioni avvengono in pochi minuti e nella massima discrezione, garantendo sicurezza come se si fosse presso uno sportello bancario e nel rigoroso rispetto delle recenti discipline miranti a contenere le occasioni di contagio del virus Sars-Covid 19. Nel compro oro, tecnicamente, si stipula un contratto a prestazioni corrisposte di natura sinallagmatica.

E’ bene infine ricordare che , proprio per la particolare natura degli esercizi commerciali denominati “compro oro e argento”, i dati personali dei venditori vengono trattati nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e gli articoli venduti non possono essere recuperati, sia perché destinati quasi immediatamente alla fusione per il recupero della materia prima ivi contenuta, sia perché in caso di restituzione si configurerebbe una impropria e delittuosa attività di prestito su pegno, diversamente disciplinata e non espletata in tali unità locali. Alcuni operatori compro oro tuttavia, grazie ad un network di contatti con autorevoli e plurime case d’asta o gioiellerie specializzate in gioielli d’epoca, consentono di fruire di un servizio di consulenza finalizzato ad una diversa canalizzazione di questi gioielli. In tal caso, difatti, l’oggetto prezioso anziché essere fuso viene proposto in vendita così da non concludere il suo ciclo di consumo.