RISERVE AUREE

Molti paesi nel mondo hanno accumulato negli scorsi decenni ingenti quantitativi sia di valute estere (principalmente dollari americani) sia di oro puro. Tali riserve hanno la funzione di rafforzare la fiducia nella stabilità del sistema finanziario del paese detentore, sebbene il loro controvalore in danaro sia ben poca cosa rispetto al debito pubblico (in Italia esso non copre il 10% del debito pubblico, pari ad oltre 2 mila miliardi di euro).

L’Italia attualmente detiene la quarta riserva aurea più importante del mondo, pari a 2.452 tonnellate, costituite da 95.493 lingotti e ben 871.713 monete. Gli USA detengono il record mondiale di riserve auree, pari ad 8.133 tonnellate, seguite dalla Germania con 3.395 e dal Fondo Monetario Internazionale. 

L’oro è un materiale che non ossida e che non viene emesso da nessun ente finanziario: esso è un bene rifugio utile come garanzia in caso di prestiti, anche tra nazioni, come accadde nel 1974 quando il nostro Governo dette in pegno 1/5 delle riserve auree nazionali per ottenere dalla Germania un prestito di 2 miliardi di dollari. 

La storia della nostra riserva aurea si può far risalire ai tempi di Dante Alighieri, perché già nel 1343 nacque il Monte Comune di Firenze, ove i commercianti depositavano monete d’oro e d’argento ottenendo in cambio delle “cedole”, antenate delle vere e proprie banconote che sarebbero nate ufficialmente a fine Seicento presso la Banca di Inghilterra e presso la Banca di Stoccolma. Inizialmente la Banca d’Italia sorse dalla fusione, nel 1893, della Banca Toscana con la Banca del Regno d’Italia e la Banca Nazionale Toscana e possedeva circa 78 tonnellate di oro, aumentate sensibilmente nei decenni successivi sino alle dolose asportazioni degli occupanti durante la Seconda Guerra mondiale. 

Mentre la Germania ha di recente ottenuto di custodire in patria l’intero patrimonio aureo nazionale, per ragioni logistiche e storiche l’Italia detiene in patria (presso la Banca d’Italia a Roma) “solo” 1.100 tonnellate di oro puro, mentre altre 1.061 T. si trovano negli Stati Uniti, 149 T. in Svizzera e 141 T. in Gran Bretagna.

Nel 1973 l’Italia raggiunse il proprio record di riserve in oro, pari a ben 2.600 tonnellate.