Rolex

Sebbene esistano al mondo produttori di orologi di qualità superiore come ad esempio Patek Philippe, Audemars Piguet o Vacheron Constantin o Cartier, la Rolex SA , fondata nel 1905 a Londra e solo successivamente a Ginevra dal ventiquattrenne Hans Wildsorf e suo cognato  Alfred Davis è indubbiamente la più nota fra le aziende di orologi d’alta gamma, a tal punto che l’OCSE stima che tre orologi su quattro prodotti in Cina e Taiwan sono imitazioni dei più ambiti modelli Rolex.

Il termine Rolex, scelto per la sua memorabilità, deriva dalla locuzione francese ” horologene ex quisc ” ( orologeria squisita , cioè raffinata ed elitaria ) e fu registrato il 15 novembre 1915, ben 10 anni dopo l’inizio della produzione di orologi da polso inizialmente firmati ” W e D ” – sigla ancora visibile nelle casse – e assemblati da prestigiosi gioiellieri inglesi in un mercato difficile dominato all’epoca dall’orologio da tasca.

Non tutti sanno che, pur inserendone pochi nella propria linea, Rolex collaborò negli Anni Sessanta affinchè, per contrastare l’avanzata di modelli di mediocre qualità di produzione asiatica, in consorzio di ben sedici produttori svizzeri riuscisse a realizzare studi importanti anche per gli ” orologi al quarzo ” : il ” movimento BETA 21 “usato nel Rolex Quartz Date 500 e l’ “Oyster Quartz” furono in quel periodo la risposta offerta dalle case produttrici custodi della qualità al dilagare di orologi gradevoli esteticamente ma di limitata durata.

Il primo orologio a carica automatica venne presentato nel 1931, potenziato da un meccanismo interno che sfruttava il movimento del braccio e che, oltre a rendere inutile il caricamento a mano, eliminò i problemi tecnici che ne compromettevano il funzionamento. La Rolex fu anche la prima ditta a creare un vero orologio impermeabile, altra pietra miliare. Wilsdorf arrivò a creare uno speciale Rolex che il 23 gennaio del 1960 venne ancorato al batiscafo Trieste e trascinato nella Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico, tra Giappone e Filippine. L’orologio resistette e dimostrò di aver mantenuto un funzionamento corretto durante la discesa e la risalita e anche all’incredibile profondità di 11.521 metri, poi corretta a 10.916 metri.

Un capitolo a parte merita il modello “Daytona”. Il cronografo a carica manuale dei primi anni ’60, nato semplicemente come ROLEX COSMOGRAPH ( la scritta DAYTONA viene aggiunta solo in un secondo tempo ), ricevette un’accoglienza piuttosto fredda, certamente non paragonabile al fenomeno che è oggi. Non dobbiamo infatti dimenticare che a quell’epoca erano di moda orologi più classici e ultrapiatti: un modello così sportivo e moderno non si accordava con i gusti di allora. Questo snobismo commerciale proseguirà per quasi un ventennio, prima con la crescita di modelli al quarzo negli anni ’70, e poi ancora negli anni ’80, quando l’orologio a carica manuale veniva  considerato obsoleto. Nella ricerca della durata e dell’affidabilità, Rolex intervenne sostituendo ai calibri VALJOUX a carica manuale, l’eccezionale movimento dello ZENITH EL PRIMERO, il miglior movimento industriale a carica automatica allora esistente sul mercato. Rolex apporterà negli anni numerose modifiche per allinearlo ai propri standard, con veri e propri interventi strutturali, come l’eliminazione del datario e la riduzione delle frequenze di oscillazione da 36.000 a 28.800 alternanze, sostituendo il bilanciere originale con il proprio, basato sul meccanismo di regolazione a Microstella, già collaudato sui cronografi degli anni ’60.

Tutto ciò portò alla realizzazione del calibro 4030 come movimento per il primo cronografo automatico: il DAYTONA ref. 16520. Nel 1988, il lancio del nuovo ROLEX OYSTER PERPETUAL COSMOGRAPH DAYTONA incontrò un favore di pubblico enorme. La scarsa produzione da parte di Rolex, dovuta anche alla poca disponibilità del calibro base Zenith, scatenò all’inizio degli anni ’90 un vero e proprio boom collezionistico. Per i modelli precedenti, ovvero tutti i cronografi Daytona carica manuale, l’exploit si concretizzò solo qualche anno dopo, rendendo ancora oggi questo orologio oggetto del desiderio degli appassionati di tutto il mondo. Nel 2000 Rolex presentò il nuovo modello DAYTONA referenza n. 116520. L’orologio risulta essere ora di completa manifattura Rolex anche nel meccanismo.

Oggi Rolex è cronometrista ufficiale delle gare automobilistiche di Formula 1 nonchè dei più prestigiosi eventi di atletica leggera e sportivi in genere: Andy Roddick, Roger Federer, Tiger Woods, Nicolas Cage, Robert Redford, Brad Pitt, Cristiano Ronaldo sono solo alcuni dei testimonial d’eccezione che, dopo Rehinold Messner e Placido Domingo, perpetuano lo stile inconfondibile di una fra le poche aziende dell’orologeria che anche in questa epoca mantiene inalterato il rispetto dei valori imposti dai fondatori: per questa ragione , pur contando tremila dipendenti e filiali in tutti i continenti per un giro d’affari annuo di almeno 5 Mld di euro la ” Rolex SA ” non può essere scambiata nè venduta sul mercato borsistico come nei documenti sottoscritti un secolo fa, secondo i quali le 28 società a nome Rolex restano controllate dalla Fondazione Wildsorf, sedente a Ginevra, fondata nel 1944 alla morte della moglie del fondatore.

Una curiosità: i Rolex più costosi della storia sono il Daytona Paul Newmann rif. 6239 ( 14,8 Mln di dollari )e il Bao Dai, dal nome del monarca vietnamita, interamente in oro massiccio con indici in diamante venduto a 4,2 mln di euro.
Non tutti sanno che la corona degli orologi Rolex sia maschili che femminili nasconde un codice segreto: se è presente la corona che ne rappresenta il logo e sotto di essa vi è un trattino, significa che l’intero orologio è in oro giallo 18 kt, mentre se sotto la corona sono presenti due puntini in rilievo (sul modello Braille), significa che l’orologio è stato realizzato interamente in oro bianco 18 kt.

Se, infine vi è un solo puntino in rilievo, l’orologio è interamente in platino. 

Moltissimi sono stati negli anni gli studi della Rolex miranti a rendere impermeabile ogni orologio: se già nel 1926 la cassa del modello “Oyster” era garantita come impermeabile, è solo nel 1970 che gli ingegneri della maison svizzera sono riusciti a completare la corona ancora oggi in uso, denominata “triple lock system” proprio perchè caratterizzata da un triplo sistema di avvitamento e di bloccaggio capace di resistere alle altissime pressioni idrostatiche in caso di immersione in acqua.

 

Rolex Usati, Oro6 ti aiuta a valutare l’originalità

Il nostro staff di esperti, avvalendosi di pluriennali collaborazioni con le migliori case d’asta internazionali come Sotheby’s, Christie’s, Dorotheum e Bonhams è in grado di offrire assistenza e consulenza nel più totale riserbo e senza alcun costo, sulle più prestigiose marche di orologi Oro6 Banco dell’Oro, coerentemente allo spirito di offerta divulgativa di questo sito ha individuato, inoltre, alcuni metodi per capire se il proprio Rolex usato o ereditato è originale o una imitazione, magari fatta ad arte:

1. Il numero di serie è riportato tra le alette della cassa.
2. La corona riporta nei Rolex autentici 3 puntini in rilievo sotto il logo a forma di corona.
3. La goccia che ingigantisce la data, deve aumentare le dimensioni di 2,5 volte, cioè deve riempire
l’intera casella della data.
4. Attenzione agli adesivi applicati sulla cassa posteriore: l’originale è sempre in 3D e con dettagli
grafici nitidi.
5. Non esistono Rolex che guardandoli dal retro mostrino la cassa dell’orologio stesso attraverso il
vetro.
6. Un Rolex in genere è sempre accompagnato, oltre che da una accurata documentazione, anche
da scatola in legno con logo ben visibile.
7. La lancetta dei secondi deve sfiorare con il suo movimento armonioso la minuteria del quadrante,
ricordiamo che stiamo parlando di orologi meccanici quindi il movimento della lancetta è continuo e
non a scatti di un secondo come capita negli orologi al quarzo! Spesso ci sono repliche a pila!.