VACHERON CONSTANTIN

Con una quota di mercato complessiva di appena il 4%, ben lontana dai leader di vendite Rolex (25%) e Omega (9%), la Vacheron Constantin sviluppa il sesto fatturato nel mondo dell’orologeria, pari a 2 miliardi di dollari annui, generati da “soli” cinquantamila orologi venduti.

Questa azienda fu fondata a Ginevra dal ventiquattrenne Jean Marc Vacheron- amico di Voltaire e Rousseau- nel lontano 1755 ed è quindi la più antica fabbrica di orologeria del mondo. 

Già nel corso dell’Ottocento la Vacheron Constantin si rese protagonista di grandi innovazioni, specialmente nel campo delle “complicazioni”, grazie al figlio, e poi al nipote, del fondatore con il quale nel 1880 arriverà l’uso della Croce di Malta nel logo, riferimento alla canna a croce interna e non- come molti pensano- all’Ordine dei Cavalieri di Malta. In verità il logo era stato già modificato sei anni prima eliminando la “&” che separava i nomi Vacheron e Constantin. 

In quegli anni gli artigiani della maison realizzarono il primo orologio da polso da donna (1889, anno in cui vengono fondate la Michelin e la Nintendo), numerosi modelli di orologio da taschino, cui seguirono nei primi anni del Novecento il primo cronografo da polso (1916) e il più noto brevetto di Louis Cottier, ingegnere al cui si deve lo storico primo modello di orologio con tutti i 24 fusi orari del mondo.

Seguirono altre memorabili intuizioni, soprattutto negli Anni Cinquanta/Sessanta dovute al geniale socio Jager La Coutre, il quale collaborò a lungo con Vachron prima di creare un suo proprio marchio omonimo.

La Vacheron Constantin nel 1984 passò poi allo sceicco Ahmed Zaki Yamani, che la cedette nel 1996 al Gruppo Richemont, attualmente polo del lusso tra i più importanti, proprietario anche di altre maison come IWC e Jager La Coutre, produttore in proprio sia di calibri che di quadranti, ma ancora per alcune componenti consociato agli asiatici del Gruppo ETA.

Numerosissimi sono gli orologi passati alla storia, a cominciare da quelli indossati da Napoleone Bonaparte, da Papa Pio XI, dall’industriale David Rockfeller e dallo scrittore William James. 

Oggi a tale marchio fanno capo alcuni degli orologi più costosi e rari al mondo, tra i quali il Royal Oak ref. 54025T/A 2, venduto in asta a 1,073 mila di dollari e il Royal Oak “Gerald Genta”, venduto in asta a 2,130 mila dollari.

Nel 2015, infine si è aggiunto un altro tassello in questa storia di assoluta eccellenza: il modello 57260 è infatti, con le sue 57 complicazioni, l’orologio dei record nella storia di questo settore.

La più antica manifattura del mondo continua a perpetuare il motto di un erede dei fondatori Francois Constantin, il quale lasciò scritto nel 1818 che “bisogna fare meglio, se possibile, ed è sempre possibile”.