Valutazione oro
La valutazione dell’oro può essere realizzata secondo due modalità. Anzitutto occorre stabilire la purezza della lega utilizzata ( leggi articolo: titolo).
Generalmente infatti, per ragioni riconducibili alle peculiari duttilità e resistenza dei metalli preziosi, si adottano diverse mescolanze tra vari metalli: gli articoli di oreficeria e di gioielleria vengono prodotti in oro 750 millesimi , ove cioè vi è una componente di rame e di argento utile nella produzione degli stessi (fa eccezione il Portogallo , ove l’oreficeria è prodotta con titolo 850 millesimi e alcuni paesi dell’Europa orientale che usano leghe a 585 millesimi). Difficilmente si usano oro e argento puri : in India, Thailandia, Oman, Emirati Uniti vengono prodotti infatti gioielli in oro 900 millesimi con risultati di impareggiabile brillantezza ma di estrema fragilità.
La valutazione dell’oro segue quindi sia l’aspetto su indicato sia elementi egualmente concorrenti alla determinazione del prezzo finale ma di natura non quantitativa, e quindi qualitativa. E’ di tutta evidenza, difatti, che la valutazione di una collana groumette e la valutazione di una fede nuziale siano ben altra cosa rispetto alla valutazione di un gioiello impreziosito da gemme o addirittura realizzato in pochi esemplari recanti firme prestigiose come De Grisogono , Chaumet, Cartier , Bulgari , Van Cleef & Arpels , Tiffany . Come nel caso dell’alta moda e di brand come Gucci o Louis Vuitton , anche in tale caso la rarità , la originalità e soprattutto il valore simbolico di esclusività di tali marchi va ben oltre il semplice dato ponderale e quindi la mera quantificazione delle leghe aurifere utilizzate.
Occorre quindi porre molta attenzione alla destinazione finale dei propri gioielli , tenendo presente che , come accade per gli orologi Rolex, alcune prestigiose case d’asta o autorevoli intermediari autorizzati sono in grado di collocare questi articoli destinandoli ad un mercato di gioielleria d’occasione. Diversa è, invece, la destinazione dell’oro usato destinato ai “compro oro”, i quali sono autorizzati alla fusione presso strutture che recuperano la materia preziosa per realizzare lingotti da destinare al canale finanziario (oro da investimento).