GOLD EXCHANGE STANDARD

 

Con gold exchange standard si intende il sistema aureo in cui i biglietti di banca , cioè le banconote, sono convertibili ad un prezzo stabilito in “divise” (cioè titoli di credito) estere ,a loro volta convertibili ossia cambiabili in oro. Dopo la Prima Guerra Mondiale si era tenuta ,nella primavera del 1922, la Conferenza di Genova nella quale i responsabili di 34 paesi avevano discusso degli strumenti miranti a dare ossigeno all’economia mondiale dopo il conflitto. Si suggerì un sistema di convertibilità biglietti-oro che, sia pure in maniera disomogenea, fu adottato negli Anni Trenta e poi dal 1944 (Conferenza di Bretton Woods) al 1971. In particolare a Bretton Woods prevalse la linea monetaria secondo cui i deficit commerciali tra Stati potessero essere compensati dai flussi dei paesi in surplus secondo la regola che LA CARTAMONETA CIRCOLANTE POTEVA ESSERE PARI ALLA QUANTITA’ DI ORO PURO CONSERVATA NELLA BANCA CENTRALE.

Dal 1971 questo sistema non regola più la produzione di banconote , causando quella leva finanziaria che nel 2006 generò la Grande Recessione. A partire dai mutui dissennatamente concessi a Miami a cattivi pagatori ,si creò un circolo vizioso che costò milioni di posti di lavoro e bruciò in un giorno 1.200 miliardi di capitalizzazioni in Borsa, determinando una serie di fallimenti concatenati la cui eco nei mesi successivi arrivò in tutto il mondo con conseguenze devastanti. Si è calcolato che il denaro virtuale è stato in quel periodo 9 volte (per alcuni 20 volte) il denaro fisico esistente , a sua volta svincolato dalla quantità di tonnellate di oro in lingotti conservato nella Federal Reserve Bank e nelle altre Banche Centrali.